La Francia revoca da oggi le misure di chiusura dei suoi confini

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Dato lo sviluppo favorevole della situazione sanitaria in Francia e in Europa e in conformità con le raccomandazioni della Commissione europea, la Francia revoca tutte le restrizioni al traffico sui suoi confini interni europei il 15 giugno per terra, mare e aria, perdendo quindi efficacia le misure adottate per combattere la pandemia di COVID-19.

Dal 15 giugno, i cittadini provenienti da paesi europei (Stati membri dell’Unione Europea, così come Andorra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, San Marino, Svizzera e Vaticano) possono entrare nel territorio francese senza le restrizioni connesse alle misure contro il COVID-19. In particolare, i viaggiatori non dovranno più essere in possesso di un certificato di viaggio internazionale per entrare nel territorio francese. All’arrivo, anche le persone dell’area europea saranno esentate dal rispettare la quarantena di quindici giorni.
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La Francia pubblica ulteriori misure di controllo per le aziende che distaccano i propri lavoratori

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Il Ministero degli Interni francese ha pubblicato nuove misure di controllo per le aziende che trasferiscono i loro lavoratori in Francia durante l’epidemia di coronavirus COVID-19. Come si ricorderà, dalla fine di maggio la Francia ha autorizzato il distacco di lavoratori appartenenti all’Unione europea se tale missione di distacco non può essere rinviata.

Per consentire ai lavoratori distaccati di attraversare il confine, ora si è tenuti a portare con sé un certificato di distacco internazionale e una dichiarazione giurata che non presentano sintomi di infezione da COVID-19.
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Coronavirus | La Francia apre i suoi confini ai lavoratori distaccati

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Di fronte all’epidemia di coronavirus Covid-19, il governo francese ha adottato misure restrittive chiudendo i suoi confini all’ingresso di cittadini di altri paesi e sospendendo di fatto Schengen, ciò al fine di ritardare il più possibile la diffusione del virus nel suo territorio. Fino ad ora, l’ingresso dall’estero verso la Francia era autorizzato solo per determinate situazioni e per poche attività professionali, quali lavoratori transfrontalieri e vettori.

Oggi, il Ministero degli Interni francese ha annunciato una nuova eccezione: l’ingresso di personale distaccato in Francia come parte di un servizio internazionale e per attività che non può essere rinviata se si proviene dallo spazio economico europeo.

I dipendenti devono possedere un eccezionale certificato di viaggio internazionale, che può essere scaricato dal sito web del Ministero dell’Interno.

Nel caso in cui i lavoratori distaccati debbano spostarsi nel territorio francese, in luogo distante oltre i 100 km dal sito ove v’è l’alloggio, deve essere rilasciato un altro certificato di spostamento.

Ovviamente, le misure temporanee causate dal coronavirus non esentano le aziende dal rispettare gli altri requisiti legali richiesti dalla normativa francese in materia distacco intracomunitario, come la nomina di un rappresentante o una notifica prima di viaggiare in SIPSI.

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Francia aumenta l’importo delle sanzioni in caso di inottemperanza della “Legge Macron”

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La violazione delle norme sul distacco di lavoratori in Francia (Legge Macron) sarà ora ben cara. Il 1 ° marzo 2019 è entrata in vigore la legge 771/2018 la quale aumenta le sanzioni in cado di violazione delle norme sul distacco di lavoratori sul suolo francese.

Il governo transalpino ripropone la stessa misura adottata lo scorso anno, quando già si portarono le sanzioni da € 1.000 a € 2.000, in caso di recidiva da € 2.000 a € 4.000.
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Carta BTP in Francia. Tutto quanto occorre sapere

Carta BTP

Nel marzo 2017, è entrato in vigore l’uso obbligatorio della BTP Card ‘carta BTP‘, una carta professionale che tutti i lavoratori edili e nei lavori pubblici devono avere in Francia.

L’ottenimento della carta BTP riguarda sia le società stabilite nel territorio francese, sia quelle che si trovano all’estero per effettuare un distacco transfrontaliero al fine di svolgere, dirigere od organizzare lavori nel settore edile – anche se occasionali, accessori o temporanei – e dei pubblici appalti.
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